venerdì 15 agosto 2014

Essere sionisti nel 1977: Israele e l'accoglienza dei profughi vietnamiti

Menachem Begin accoglie in Israele un gruppo di giovani rifugiati vietnamiti

Nel mese di aprile del 1975, i comunisti totalitari del Nord riuscirono a sconfiggere il regime del Vietnam del Sud e l'esercito degli Stati Uniti. Centinaia di migliaia di vietnamiti fuggirono segretamente dal Vietnam del Sud per scampare alla persecuzione comunista e alle torture. Molti partirono in piccole imbarcazioni inaffidabili e affrontarono le intemperie e la minaccia dei pirati, ma non furono accolti dalle vicine autorità locali. Nonostante le difficoltà un numero sempre maggiore di vietnamiti prese ad imbarcarsi.

Il 10 giugno del 1977, una nave da carico israeliana in rotta verso il Giappone incrociò una di queste imbarcazioni con a bordo 66 vietnamiti. Ormai privi di cibo e acqua, erano completamente disorientati e spaventati, e la loro barca perdeva. I loro segnali di SOS erano stati regolarmente ignorati dalle navi tedesco-orientale, norvegese, giapponese, e panamensi di passaggio. Il capitano e l'equipaggio israeliano immediatamente offrirono cibo e acqua ai profughi e decisero di portare i passeggeri a bordo, per trasportarli in Israele.

Una volta in Israele, il primo ministro Menachem Begin autorizzò i cosiddetti "boat people" vietnamiti a ricevere cittadinanza israeliana, paragonando la loro situazione alla difficile situazione dei rifugiati ebrei in cerca di un rifugio durante la Shoah.
Tra il 1977 e il 1979, Israele ha accolto oltre trecento rifugiati vietnamiti.

Alcune donne inglesi protestano contro l'immigrazione dei "boat people" vietnamiti


Pubblicato il 3 ottobre 2009:
http://www.jewishvirtuallibrary.org/jsource/Immigration/VietBoatPeople.html)